Stefano Battaglia Paolino Dalla Porta Fabrizio Sferra Trio
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Stefano Battaglia (pianoforte) Paolino Dalla Porta (contrabbasso) Fabrizio Sferra (batteria) Gli eccezionali risultati ottenuti negli ultimi anni dal trio di Stefano Battaglia con Paolino Dalla Porta e Fabrizio
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Stefano Battaglia (pianoforte) Paolino Dalla Porta (contrabbasso) Fabrizio Sferra (batteria) Gli eccezionali risultati ottenuti negli ultimi anni dal trio di Stefano Battaglia con Paolino Dalla Porta e Fabrizio Sferra sono il naturale concretizzarsi di un percorso che si è sviluppato attraverso più di otto anni di lavoro. Dotati di lucidità tecnica superiore i tre hanno stabilito un contatto speciale in cui da un lato si avverte l?incredibile plasticità e flessibilità musicale senza confini stilistici dall?altra la pregnanza e lo spessore delle singole individualità che si illuminano vicendevolmente. Battaglia ha realizzato in questi anni grazie a coraggiose e precise scelte estetiche un corpus musicale che risulta ormai nel mondo della musica improvvisata e al di là di qualsiasi limite di territorio e linguaggio fra i più intensi dell?ultimo decennio. Appartenendo alla generazione dei trentenni ha inevitabilmente si potrebbe dire geneticamente dovuto scegliere come fonte d?ispirazione tra i grandi maestri del jazz americano degli anni ?60 e ?70 come McCoy Tyner Herbie Hancock Chick Corea e Keith Jarrett. Istintivamente si è trovato più affine a quest?ultimo che appunto si differenzia dagli altri tre per un più profondo scavo introspettivo disinteressato all?effettismo. Per questo è considerato da qualcuno troppo semplicisticamente un suo continuatore ma un?analisi appena un poco più attenta può facilmente confutare questa impressione. L?introspezione e la profondità espressiva non privano la musica di Battaglia di comunicativa. Il nucleo generatore del suo linguaggio è strettamente collegato alla melodia spesso associato ad altri parametri in un complesso gioco d?intarsi. Così Battaglia e i suoi compagni possono trascorrere attraverso le varie stagioni della tradizione jazzistica traendo da ciascuna senza che questo comporti una identificazione totale ciò che loro interessa maggiormente: la vitalità ritmica del bop le finezze armoniche tipiche della immaginaria ?linea bianca? pianistica LennieTristano-Bill Evans-Paul Bley (per sua stessa ammissione tre grandi modelli per Battaglia) o ancora le ricerche timbriche della stagione del free e delle avanguardie europee. Ma soprtutto come si diceva resta la melodia. E nel modo con cui essa è sviluppata si riconoscono da un lato l?originalità con cui Battaglia si relaziona al nucleo profondo della musica dall?altro la forza del legame fra i tre esecutori. Il trio cerca costantemente lo stupore dell?invenzione a prescindere dal materiale musicale che utilizza per il proprio percorso (volutamente ampio ed eterogeneo) vicino a quel discrimine fra avanguardia afroamericana ed esperimenti europei su cui si sta giocando l?identità e il futuro stesso del jazz. Il gruppo che ascoltate non è semplicemente la somma di tre indiscussi talenti: il legame umano e musicale tra Battaglia Dalla Porta e Sferra la sintonia che non esclude l?incrociarsi dialettico di tre fruttuose individualità estetiche danno vita a un discorso corale nel quale il senso del rischio procede parallelamente al piacere ludico in un?esplorazione di una formula tanto ?tradizionale? quanto di rado oggi affrontata con un così preciso disarmante gusto dell?avventura. Claudio Sessa
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Orario
2 aprile 2004 21:15
Luogo
Poggibonsi Teatro Verdi