Regina Carter

Regina Carter

mer29mar21:15Regina CarterSimply ellaTeatro Politeama - Poggibonsi (SI)21:15 Event Type Music Pool 2017/jazz Cocktail

Dettagli

Regina Carter: violino

Marvin Sewell: chitarra

Reggie Washington: basso

Alvester Garnett: batteria

Regina Carter oggi è considerata il violino jazz più importante e significativo dopo quello leggendario di Stephane Grappelli. Regina Carter combina una tecnica mozzafiato con qualità profonde di composizione e di improvvisazione con un nuovo, aggressivo approccio al suo strumento e al tempo stesso mette in dubbio l’immagine comune del violino.

 

Ingresso  10/12 euro + diritti di prevendita

Che questo sia l’unico impiego possibile di questo strumento e che il violino debba suonare proprio così. Lo si ritiene inoltre uno strumento piccolo, elitario e sensibile”. Nelle mani della Carter il violino mostra non soltanto il suo lato melodico, ma anche le sue possibilità percussionistiche. La sua bravura e la sua fama sono state consacrate anche grazie alla collaborazione con Wynton Marsalis nel tour internazionale di “Blood in the fields” (Grammy Awards e premio Pulitzer) con la “Lincoln Center Jazz Orchestra” e Cassandra Wilson per “Travelion Miles”. La sua autorevolezza musicale, mista a grazia ed eleganza, è riconosciuta dalle riviste specializzate più importanti. Regina  dimostra la sua maturità e la sua voglia ad esplorare nuove vie, conosciute e sconosciute combinazioni musicali. La leggerezza con cui la Carter riesce a cambiare genere musicale, proviene probabilmente dai molteplici influssi musicali nella sua vita.

 

 

Regina Carter a due anni inizia a suonare il pianoforte e a quattro lo cambia con il violino. Ha studiato con il metodo Suzuki, che ha come massima “Learning by doing”, come dire suonare più ad orecchio piuttosto che seguendo lo spartito, la base per un potenziale di improvvisazione: “Questo metodo ci ha liberato dai fogli, dalle note stampate” conferma lei stessa.

All’inizio la Carter aveva interesse per la musica classica. Poi con il tempo scopre il suo interesse per il rhythm & blues. “A Detroit sono accadute così tante cose a livello musicale. Ci sono stati Motown, Parliament, Funkadelic, e naturalmente l’orchestra sinfonica, insomma di tutto un po’. A scuola avevo lezione di musica indiana e storia e naturalmente anche di musica africana”. Il suo scopo dichiarato era quello di diventare solista in una delle orchestre importanti, e in giovinezza studia con la Detroit Civic Symphonikern, con la quale si esibisce anche. Il jazz non è così importante nella sua vita almeno fino al momento in cui, studentessa alla High-School, ascolta un concerto del violinista Jean Luc Ponty. “Mi sono innamorata subito di questa musica, ed ho iniziato ad avvicinarmi al jazz”. Al New England Conservatory studia sia jazz che classica, fino a che non decide di fare del jazz il suo stile. Dopo due anni al conservatorio cambia con la Oakland University del Michigan e suona regolarmente nei dintorni di Detroit con musicisti locali come per esempio il trombettista Marcus Belgrave. Nel 1987 entra a far parte del quintetto Straight Ahead, una jazz band composta soltanto da donne. Con la Straight Ahead registra due album, prima di fare il suo debutto da solista. Vivendo a New York lavora con musicisti quali Oliver Lake, Max Roach, il Uptown String e con lo String Trio di New York.

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Orario

29 marzo 2017 21:15

Luogo

Teatro Politeama - Poggibonsi (SI)

Piazza Fratelli Rosselli, 6, 53036 Poggibonsi SI

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