DANILO REA
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Danilo Rea trova nella dimensione in piano solo il momento ideale per dare forma al proprio universo espressivo e al suo talento naturale per l’improvvisazione: le idee che convergono nelle performance sono delle più varie, dai capisaldi del jazz, passando per le canzoni italiane, fino alle arie d’opera. Così, con il suo talento capace di spaziare su qualunque repertorio, la sua sensibilità musicale, il suo estro gentile e la sua forza creativa, Danilo plasma la melodia schiudendo le porte a infinite possibilità che si aprono agli ascoltatori. Uno show dinamico in cui l’improvvisazione è protagonista, proiettando gli spettatori in un mondo le cui strade sono ancora tutte da scoprire.
“Io improvviso sempre durante i concerti, odio avere una scaletta, nulla è già deciso: per me un concerto è come un salto in un mondo che ti si apre strada facendo. È un po’ come raccontare una storia, cercando di costruirla parola dopo parola, e trovando spunti per reinventarla ancora, sempre viaggiando melodicamente sul filo dei ricordi comuni”.
Ingresso 12/1€ +d.p – posti assegnati
Nato a Vicenza quasi per caso, Danilo Rea è romano, ma non d’adozione. È romano perché la sua storia in musica nasce a Roma, tra le pareti di casa sua, dove l’incanto per i vecchi vinili di Modugno è più forte, già da piccolissimo, di qualsiasi divertimento: il vero gioco è suonare il piano, il vero incanto è la musica, il vero sogno è la melodia, il vero abbandono è nell’armonia. E la passione diventa studio al Conservatorio di Santa Cecilia, dove si diploma in pianoforte con il massimo dei voti e dove insegna nella cattedra di jazz fino al 2017. Appena maggiorenne esordisce con lo storico Trio di Roma con Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto. Con questa formazione, ancora saltuariamente attiva in tempi recenti, e, successivamente, con la creazione dei Doctor 3 (con Pietropaoli e Fabrizio Sferra), Rea ha stabilito la norma del piano trio jazzistico all’italiana. La sua musica è sempre stata caratterizzata da un’unione e una commistione fra i più svariati generi musicali. Da sempre presente e ancora attuale, l’intenso rapporto con la musica classica, lo porta verso la pubblicazione nel 2003 di “Lirico”, in cui miscela lirica e jazz improvvisando sui temi operistici mettendone in luce la grande attualità. Oltre a essere il primo jazzista ad avere un concerto di piano solo alla sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica (nel 2003) la sua carriera è ricca di importanti collaborazioni italiane e internazionali. Il 2016 è stato l’anno nel quale, con il tour di Umbria Jazz in Cina, i suoi concerti sono arrivati in alcune fra le città più importanti del mondo. Il 3 Novembre 2016 gli viene consegnato il prestigioso Premio Vittorio De Sica per la Musica.
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Orario
14 agosto 2020 21:30