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Shabaka Hutchings, sassofonista e compositore della scena jazz londinese nel 2016 registra insieme alla band di musicisti sudafricani The Ancestrors l’album ‘Wisdom of Elders’, le composizioni sono articolate e spesso sviluppano i temi in modo libero, creando una sorta di “afro-futurismo”, Shabaka non è solo un sassofonista, e gli Ancestors non sono solo la sua band, tutti i componenti sono gli agitatori principali di una scena che parte dalla tradizione e arriva dritto ai giorni nostri.
Ingresso 18/16 € +dp
Sulla gloriosa parabola del jazz sudafricano si potrebbe scrivere un’enciclopedia. Anche solo per smentire le teorie che vogliono catalogare il gnere come puramente americano, almeno sino agli anni ’60: a Città del Capo e Johannesburg, infatti, si parlava di ministrel show addirittura nella seconda metà dell’80, e già negli anni ’30 e ’40 era giunta a maturazione una scuola locale dotata di una certa personalità. Il trentaduenne londinese Shabaka Hutchings conosce piuttosto bene queste vicende e, ancora meglio, la conoscano il trombettista sudafricano Manda Mlangeni e i suoi Ancestors, una band che mostra per l’ennesima volta come il jazz stia cercando e trovando con una certa naturalezza nuove forme di espressione. Non è sbagliato pensare che molte fra le novità più significative stiano sbocciando in un contesto oramai estremamente fluido, e sempre più orientato verso un’estetica globale. Le composizioni del gruppo sono articolate e spesso eludono le consuete dinamiche sviluppando i temi in modo libero, tanto nei solo quanto nei numerosi passaggi all’unisono. In più luoghi, si avverte l’eco della kwela, musica da strada per flautini e strumenti a fiato, squillante dal vivido impatto melodico, che qui viene rielaborata in un discorso di grande complessità. Shabaka non è solo un sassofonista jazz, gli Ancestors non sono solo la sua band: il vocalist Siyabonga Mthembu (attivo anche con i The Brother Moves On) è artista globale, narratore e cantastorie, tutti i componenti rappresentato gli agitatori principali di una scena che parte dalla tradizione jazz e arriva dritto ai giorni nostri.
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4 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole
Teatro Romano, Fiesole
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Principale artefice della fisarmonica quale strumento dalle innumerevoli capacità espressive, Galliano è da molti definito l’erede diretto di Astor Piazzolla. La Symphony Orchestra nasce in seno all’Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara grazie alla fusione delle esperienze di alcuni tra i migliori strumentisti italiani. Lo spettacolo propone atmosfere francesi, tango argentino, melodie mediterranee e ritmi brasiliani. Dalle ballads al tango Nuevo passando per dei grandi compositori argentini.
Posti numerati,
primo settore 26/24,
secondo settore 22/20+d.p.
Galliano è stato introdotto alla musica giovanissimo iniziando con la fisarmonica all’età di 4 anni sotto l’influenza del padre Lucien, fisarmonicista di origine italiana. Per un lungo periodo studia trombone, armonia e contrappunto nell’Accademia di Musica di Nizza e, a 14 anni, cercando di espandere le sue idee fisarmonicistiche, inizia ad ascoltare jazz sui dischi del grande trombettista Clifford Bronwn di cui rimane affascinato. Inizia allora un percorso di ricerca all’interno del mondo della fisarmonica aiutato dal suo maestro Claude Noel, che gli fa conoscere i maestri italiani e quelli americani. Finiti gli studi e il periodo di apprendistato nel 1973, Richard prende la sua grande decisione e si trasferisce a Parigi dove lo aspetta un colpo di fortuna.
Molto rapidamente stabilisce un importantissimo contatto con il famoso cantante Claude Nougaro. Per tre anni ricopre il ruolo di direttore, arrangiatore e compositore per l’orchestra di Nougaro, incontra Astor Piazzolla che gli suggerisce di riscoprire le sue origini francesi e di portare alla luce il New Musette come lui aveva fatto con il Tango Nuevo. Il grande merito di Richard sta quindi nella sua originalità, nell’essere riuscito a sintetizzare tutte queste esperienze in una nuova musica, fatta di jazz e di tradizioni filtrate dalla sua personalità. Lo spettacolo propone atmosfere francesi, tango argentino, melodie mediterranee e ritmi brasiliani. Dalle ballads a echi di valzer passando dal tango Nuevo di Piazzolla e dei grandi compositori argentini, il concerto si presenta decisamente come uno spettacolo imperdibile.
ENSEMBLE SYMPHONY ORCHESTRA
Ensemble Symphony Orchestra nasce in seno all‘Orchestra Sinfonica di Massa e Carrara grazie alla fusione delle esperienze classiche e liriche di alcuni tra i migliori strumentisti italiani provenienti da importanti teatri nazionali quali il Carlo Felice di Genova, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro Comunale di Bologna, l’Orchestra della Toscana, la Fondazione Toscanini di Parma ecc. Ad oggi è una delle Orchestre più conosciute nel panorama artistico nazionale, grazie ai molteplici progetti cui ha partecipato e gli artisti di fama internazionale e nazionale con cui ha collaborato. L’orchestra si è esibita nei più importanti teatri italiani, grazie alla versatilità ed alla attenzione che ha per ogni tipo di genere musicale: il suo repertorio spazia dalle arie d’opera tra le più conosciute alle colonne sonore di film di fama mondiale. Grazie, in-fatti, al coinvolgimento in molti progetti al fianco di solisti del jazz, del pop, del gospel, Ensemble Symphony Orchestra dimostra una straordinaria conoscenza dei linguaggi e delle strutture diverse da quelli classici, oltre che una notevole esperienza nel live amplificato.
Tra i progetti realizzati si possono annoverare quelli con: con Francesco Renga, Morgan, Stefano Bollani, Enrico Rava, Paolo Silvestri, Rossana Casale, Maurizio Giammarco, Maurizio Colonna, Renato Serio, Ron, Luis Bacalov, Giovanni Allevi, Enzo Favata, Mimmo Locasciulli, Oscar Williams, Mario Biondi, Mauro Ermanno Giovanardi, Renato Zero, PFM, Andrea Bocelli, Francesco De Gregori, Pooh, Giorgio Panariello, Baustelle e Riccardo Cocciante, Richard Galliano, Mango, Franco Battiato & Alice.
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7 luglio 2017 21:15
Luogo
Teatro Romano di Fiesole
Teatro Romano, Fiesole
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Un incontro esplosivo, due giganti del jazz, una leggenda della chitarra come Stanley Jordan incontra il mito indiscutibile della batteria Billy Cobham. Un concerto che si prevede essere come un fondersi e lasciarsi, Stanley Jordan con le sue chitarre e Billy Cobham con la sua batteria dall’aspetto di una navicella spaziale, vi faranno volare nella dimensione temporale della musica. A loro si unirà il bassista cileno Christian Gálvez, musicista virtuoso e dal curriculum invidiabile.
Posti numerati, primo settore 26/24,
secondo settore 22/20 + d.p.
Oltre ad essere un musicista dal talento innato, Cobham è anche un raffinato ed originale compositore che ha saputo spaziare da un genere all’altro senza porre alcun limite alla sua musica, ciò è dimostrato da una vasta discografia e dalle numerose collaborazioni con artisti provenienti da tutto il mondo. Dalla fine degli anni sessanta ha rivoluzionato il modo di concepire le parti destinate alla batteria, apportando una forza creativa all’ambito ritmico ed assegnando ad esso una centralità senza precedenti. Ha raggiunto l’apice della fama a metà degli anni settanta divenendo uno dei musicisti più imitati nell’ambito jazz, fusion e rock.
In una carriera che ha preso il volo nel 1985 il virtuoso chitarrista Stanley Jordan ha sempre mostrato una personalità camaleontica, anticonformista, fantasiosa e del tutto originale. Stanley riesce sempre a lasciare la sua indelebile impronta su ogni sua interpretazione. E’ tra le figure più originali della storia della chitarra. Egli rinnova e porta a massimi livelli una tecnica marginale, il “Touch” o “Tapping” che gli permette un uso pianistico dello strumento. Jordan non usa il plettro e non “pizzica”, ma ora “percuote” ora “tira” le corde fino a creare un sound unico ormai universalmente riconosciuto.
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Orario
8 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole
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Dal sito di Luca Aquino
“Purtroppo devo annullare l’intero Jazz Bike Tour.
I tempi di recupero dei miei muscoli facciali non sono brevi e, al momento, mi risulta impossibile suonare la tromba.
Una comune paresi periferica di Bell del facciale, dovuta a un colpo di freddo preso in macchina, tutto sudato, dopo una prova sotto sforzo al cuore, il giorno prima della partenza in bici e tromba.
Già, il giorno prima ..
Dopo due anni di lavoro era quasi fatta.
Dovevo solo partire, salutare Benevento e, su due ruote, puntare Oslo, con una scatola di messaggi da svuotare e riempire, di volta in volta, tra persone e colori. Non solo un tour di musica o un folle giro in bici, il mio Jazz Bike Tour guardava oltre.
Comunque così doveva andare, io sto bene.
Fisioterapia, medicine, qualche piccolo sacrificio, un bel po’ di relax e a breve ricomincerò a soffiare come prima.
Buona estate, forza Benevento a voi e famiglia e, mi raccomando, Wheels not Walls!
Luca
#JazzBikeTour ringrazia Andrea Scaccia, Isabella, Minna, papà, zio Enzo, il Tona, Piero, Federica, Franco, Maurizio, Marinella, Ornella, Gianni, Pasini, Luigi, Lelio, #ShoolUP, Italdata S.p.A., Tiralento, #Drunknmonky, Wilier Triestina, famiglia, amici, i ciclisti, i jazzisti, i festival, le associazioni e tutti i visionari che, come me, almeno ci hanno provato.”
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Orario
11 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole
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Stefano ‘Cocco’ cantini, sax
Francesco Maccianti, piano
Ares Tavolazzi, contrabbasso
Piero Borri, batteria
Daniela Morozzi, voce recinate
Musiche: Living Coltrane Quartet
Testi: Valerio Nardoni e Leonardo Ciardi
Collaborazione artistica: Eugenio Allegri
Un progetto speciale dedicato ai 50 anni dalla morte di uno dei protagonisti assoluti del jazz. Un quartetto di musicisti di rilevanza internazionale Stefano Cantini Ares Tavolazzi, Francesco Maccianti e Piero Borri insieme all’attrice Daniela Morozzi ci portano nella forza, nell’inventiva artistica, nel suono, negli abissi della personalità e negli episodi salienti della vita di John Coltrane, il sassofonista che più d’ogni altro ha influenzato il panorama musicale del secondo novecento.
Un concerto accompagnato da scrittura drammaturgica, una “partitura musicale narrativa”. Il progetto segue da vicino “Writing4Trane”, terzo cd del sodalizio artistico tra i 4 musicisti dove per la prima volta il quartetto propone pezzi originali e non solo gli standard del grande sassofonista: pezzi scritti per Coltrane, e non come Coltrane. Nell’urgenza di evocare il respiro ed i colori del mondo di Coltrane, di richiamarne l’immagine e la poetica, si innesta l’esigenza di unire alla musica il racconto. Chi era John Coltrane, l’uomo e non solo il musicista, quali erano i suoi orizzonti, le sue paure, le sue ossessioni, i suoi desideri? E al di là dei riferimenti biografici, della pura cronaca, quali sono le parole che ne possono ricostruire il suono, l’immaginazione, la creatività? Il testo porta la firma di Valerio Nardoni e di Leonardo Ciardi, impreziosito dal contributo del poeta Fabrizio Dall’Aglio. Generosa la collaborazione di un grande maestro del teatro italiano Eugenio Allegri (oltre mille le repliche di Novecento di Alessandro Baricco solo per citarne una), disegno luci di Beatrice Ficalbi.
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Orario
16 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole
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Simone Graziano, composizione, Fender Rhodes, piano
Alessandro Lanzoni, composizione, Fender Rhodes, piano
Naomi Berrill, voce, violoncello
Michele Tino, sax tenore
Stefano Tamborrino, batteria
special guest, Dimitri Grechi Espinoza, sax
“Un progetto su Jimi Hendrix è come un progetto su Mozart: tanto complesso quanto entusiasmante. Abbiamo accettato la sfida che ci ha lanciato l’Espresso,” spiega il pianista Simone Graziano, “ grazie all’intermediazione di Midj, partendo dal presupposto che dovessimo cercare in Hendrix le caratteristiche insite nel suo modo di intendere la musica, provare ad assimilarle e tradurle, usando i nostri linguaggi. Progetto vincitore del bando Sillumina Siae per la copia privata.
Abbiamo deciso di utilizzare un organico il più possibile lontano da quello che era solito usare per i suoi gruppi dandone una nostra lettura “visionaria” ma al tempo stesso estremamente filologica. Abbiamo utilizzato alcuni suoi pezzi come ispirazione per delle nostre composizioni perché volevamo che accanto a Hendrix ci fossimo anche noi con tutti i nostri limiti, certo, ma anche con le nostre personalità. Ne è uscito un lavoro autentico e originale, che fa della ricerca melodica ed evocativa il suo punto di forza.”
Con queste parole Simone Graziano descrive il recente lavoro su Jimi Hendrix nato per la collana “Jazz Italiano” di La Repubblica – L’Espresso. Un “esperimento” talmente ben riuscito che non si è esaurito nella pubblicazione di un CD, ma ha continuato a dare nuovi spunti creativi, che non hanno smesso di evolversi attraverso le personalità di alcuni dei musicisti più talentuosi e apprezzati degli ultimi anni in Italia.
Musicisti con background a volte anche molto diversi, che hanno trovato nel jazz (per quella infinità di significati che questa parola ha sempre avuto, e oggi più che mai) un trait d’union in cui far convergere suggestioni e idee.
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17 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole
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Nuova avventura per Stern, che presenta un inedito quartetto a nome suo e del grande trombettista Randy Breker. Mike è uno dei chitarristi elettrici più stimati della sua generazione. Randy Brecker ha contribuito a plasmare il suono del jazz, R & B per quattro decenni. Lenny White, alla batterista, è descritto come “uno dei padri fondatori del jazz fusion”. Teymur Phell, al basso, arriva dalla scena di New York, dove ha costruito la sua reputazione collaborando con alcuni dei più grandi jazzisti.
Mike Stern è uno dei chitarristi elettrici più stimati della sua generazione. Viene reclutato da Miles Davis nel 1981. Con Davis lavora tre anni incidendo gli album Man with the Horn, Star People e We Want Miles. Nel 1993 Guitar Player Magazine lo nomina come miglior chitarrista. Nell’ultimo decennio la sua attività discografica, che spazia dal jazz classico alla fusion, ha guadagnato 6 nomination ai Grammy Award.
Randy Brecker, trombettista jazz e compositore, ha contribuito a plasmare il suono del jazz, R & B e rock per più di quattro decenni. Molto ricercato grazie alla sua versatilità . Dal 1967 il primo album Child Is Father to the Man, ha vinto 6 Grammy Award e numerosi nominations.
Lenny White è nato a New York City, è un batterista fusion jazz americano, ha registrato “Bitches Brew” con Miles Davis nel 1969. Ha vinto tre volte del Grammy Award , noto soprattutto per essere stato il batterista del “Chick Corea’s Return to Forever”. E’ stato descritto come “uno dei padri fondatori del jazz fusion”, uno dei migliori batteristi di fusione, ma era sempre abbastanza versatile per giocare in molti contesti.
Teymur Phell è nato a Baku. All’età di 13 inizia a suonare il basso elettrico, come autodidatta. Successivamente studia all’Accademia di Gerusalemme e gira il mondo con il cantante palestinese Amal Markus. Nel 2011 arriva a New York, dove ha costruito la sua reputazione collaborando con grandi jazzista come Mike Stern e Arturo Sandoval
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Orario
19 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole
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Ventuno anni appena compiuti eppure con una fama tra i colleghi da vera superstar. Jacob Collier arriva al suo annunciato debutto discografico con ‘In My Room’ sulle ali dell’entusiasmo espresso da personaggi di primo piano del jazz e del soul come Quincy Jones, Herbie Hancock, Chick Corea. Tutti a magnificare le doti di questo ragazzo autodidatta, cresciuto artisticamente nella stanza della musica (la stessa del titolo) nella casa che condivide poco fuori Londra con i genitori.
Nato nel 1994, il polistrumentista e vocalist londinese Jacob Collier è diventato un fenomeno su YouTube: Nei suoi caratteristici videoclip, il talento musicale purissimo e genuino viene evidenziato dalla accattivante tecnica video, che mostra Jacob in un caleidoscopio di inquadrature mentre suona tutti gli strumenti e canta tutte le voci.Il tutto è portato sul palco con uno show innovativo, progettato in collaborazione con il MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. La sua formula musicale utilizza elementi di svariati generi, dal jazz al gospel, accapella, soul, improvvisazione… che confluiscono con naturalezza nella “music room” di Jacob Collier. “In my room” è infatti il titolo dell’album d’esordio (uscito il 1 luglio 2016) di questo giovanissimo talento, che ha fra i suoi fans più accaniti gente come Quincy Jones, Herbie Hancock, Pat Metheny, Chick Corea, Take 6… solo per citarne qualcuno! Il disco, è schizzato al primo posto delle classifiche Jazz in ben 22 nazioni tra cui Usa, Italia, Australia, Israele, Russia, Germania, Sud Africa, Francia, Portogallo, etc.
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Orario
24 luglio 2017 21:15
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Teatro Romano di Fiesole (FI)
Teatro Romano, Fiesole